Musica mon amour

Il suono dell’organetto fa da sottofondo a tutti i momenti felici degli abruzzesi, dalla festa di paese alla serenata alla sposa. E’ il piacere dello stare insieme che non può fare a meno della musica, del ballo, del canto e lo strumento principe è l’organetto, chiamato 'lu ddu bott'. Lo troviamo alla fine dell’Ottocento nella bottega di Francesco Ianni, piccolo falegname appassionato di fisica e di meccanica. Tornando da un pellegrinaggio a Loreto aveva portato con sé un organetto. Insieme al fratello Giuseppe lo modificò e il risultato fu il famoso organetto abruzzese che sembrava fatto apposta per l’allegria e la convivialità.

Nel 1888 la ditta Ianni avviò la produzione dello strumento che pian piano conquistò fama internazionale grazie agli emigranti in America che portarono con sé l’organetto e le musiche della propria terra.

L’Abruzzo ha avuto grandi maestri dell’organetto ed è impossibile citarli tutti.

Ricordiamo Antonio Di Leonardo che si salvò dalla deportazione grazie alla sua bravura di musicista che incantò i nazisti. E poi è finito in Canada dove ha imparato a suonare la fisarmonica jazz e ad accordare pianoforti, ha insegnato musica e suonato con orchestre gruppi jazz. Tornato in Italia ha continuato nella sua attività di musicista e artigiano.

E ancora Fanciullo Rapacchietta che iniziò a suonare l’organetto a 8 anni. Durante la sua lunga vita ha composto musiche per 'lu ddu bott' e insegnato a generazioni di ragazzi con il suo originale metodo didattico che consentiva l’apprendimento anche se si era privi di basi musicali. Ha avuto una intensa attività di concertista in Italia e all’estero con immancabile successo per il grande virtuosismo e lo stile personale.

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